Fuori dalla scuola qual è il posto più gradito dai bambini ove poter giocare? La risposta è stata quasi unanime: il parco giochi. Ogni bambino racconta la sua esperienza personale vissuta al parco giochi: con chi vi si reca, quali giochi preferisce, quali giochi non gradisce..
Insieme analizziamo quali sono i giochi più comuni presenti in un parco e osserviamo quali comportamenti è buona abitudine tenere al parco. Ecco le risposte dei bambini: si salutano gli amici, si gioca insieme agli altri bambini, si rispettano i turni sullo scivolo, non si rompono i giochi, non si buttano le carte per terra, gli adulti non devono entrarci in bicicletta o in moto…assolutamente vietato entrare in macchina!!!
Dopo di che dipingiamo con gli acquarelli la sagoma di un parco
Parlando dell’articolo 31 notiamo che rimarca l’importanza di partecipare alla vita “artistica”. Partecipare alla vita artistica per un bambino significa, in taluni contesti, poter disegnare, dipingere o creare liberamente ciò che desidera, senza essere soggetto a valutazioni di alcun genere. Pertanto anche noi realizziamo la nostra opera d’arte personale, da esporre in salone.
Nella chiesa di S. Vittore, a Lainate, è presente, in questi giorni, la reliquia della Beata Antonia Maria Verna, fondatrice dell’ordine religioso al quale appartengono le suore presenti a Lainate. Anche Suor Luigia appartiene a questo ordine e, durante gli incontri di religione, racconta ai bambini la storia di questa suora.
Suor Luigia mostra ai bambini un filmato dove Gesù racconta la parabola della moneta perduta: una donna possiede alcune monete e, un giorno, si accorge che ne manca una. Disperata inizia a cercarla per tutta la casa, sotto i mobili, nei cassette e negli angoli più nascosti. Le amiche non capiscono la sua tristezza, in fondo ha altre monete, ma la donna non si da’ per vinta fino a quando finalmente ritrova la sua piccola ma preziosa moneta e, felice, chiama le amiche e le vicine per far festa.
Approfittando dell’approssimarsi del Carnevale, abbiamo proposto ai bambini due giochi divertenti. Il primo gioco consisteva nel dividere i bambini in due squadre ed invitarli, due a due, a soffiare con una cannuccia delle mascherine ritagliate dalle insegnanti con carta leggera. Le mascherine dovevano essere “soffiate” dalla linea di partenza a quella del traguardo. Naturalmente vinceva la squadra che finiva per prima di “soffiare”le mascherine. I bambini si sono divertiti molto e anche se per alcuni non è stato facilissimo comprendere che nelle cannucce dovevano soffiare e non aspirare, hanno comunque avuto modo di sviluppare lo spirito di squadra collaborando alla realizzazione di un fine comune (in questo caso la vittoria finale).
Finalmente è arrivata la festa che i bambini attendono sempre con entusiasmo: il Carnevale! Naturalmente non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione per realizzare il simpatico viso di un buffo pagliaccio. Abbiamo incollato su un foglio colorato la “faccia”, quindi con i colori a dita ne abbiamo colorato occhi (completati poi da dei bottoni-pupilla) e bocca.
Dopo aver conosciuto Chicca, melagrana vivace che ama molto divertirsi e giocare, abbiamo conversato sull’importanza del gioco e abbiamo capito che giocare ci aiuta a crescere, da un punto di vista fisico e cognitivo perché ci fa sperimentare e imparare tante cose. Inoltre il gioco favorisce la modalità di relazione nel gruppo dei pari, grande o piccolo che sia. E’ una risorsa privilegiata a cui tutti hanno diritto. Ecco allora che per ricordare tale concetto abbiamo realizzata la scheda del diritto al gioco
Un’amicizia è spesso la prima relazione in cui il bambino comincia ad avere a cuore qualcun altro e a cercare di capirlo, mostrandosi sensibile nei confronti dei suoi sentimenti, bisogni e problemi. Le relazioni amicali sono molto significative per i bambini, i sentimenti connessi a questi rapporti, gioia o tristezza, gelosia, tradimenti, sono determinanti per la qualità della loro vita ; fin dai primi anni di vita un amico può essere importante anche come “sostegno emotivo” nei momenti difficili. In questi giorni, parlando di Chicca e di quanto sia bello giocare insieme, non potevamo non parlare degli amici che ci stanno vicino. Ogni bambino ha quindi disegnato se stesso accanto ai suoi amici più cari.
La valorizzazione del gioco in tutte le sue forme ed espressioni, costituisce la manifestazione essenziale dell’infanzia e pertanto diventa l’esperienza di fondo di tutta l’attività che si svolge nella nostra scuola. Molto tempo viene dedicato ai giochi liberi dove i bambini imparano a socializzare,
La drammatizzazione si basa sull'immaginazione del bambino: essa è gioco imitativo, simulazione di ruolo, abitudini, aspetto di qualcuno, è gioco di mimo arricchito di gesti e parole. La drammatizzazione è una forma di linguaggio originaria del bambino, è un mezzo di espressione, di comunicazione, è uno strumento che favorisce ed incentiva le relazioni tra i bimbi. Dal punto di vista della socializzazione la drammatizzazione assicura la comunicazione tra i bambini e sviluppa lo spirito di gruppo per mezzo della condivisione di idee ed emozioni nel costruire, nel realizzare e rappresentare la storia. Lo scopo dell'esperienza di drammatizzazione è quello di suscitare l'immaginazione e di stimolare l’osservazione, la riflessione, lo spirito critico, ma è anche quello di stimolare la capacità creativa del bambino e non ultimo di facilitare l'espressione di sé e di vincere la timidezza. Ecco perché dopo avere raccontato ai bambini la storia del “gigante egoista” (vedi allegato), abbiamo proposto loro di drammatizzarla. Eccoli qui mentre “interpretano” i bambini che giocano felici nel giardino del gigante…
Come abbiamo imparato Foody è composto da molti frutti tra cui Chicca la melagrana. Chicca è divertente, ironica, atletica e sempre pronta al divertimento: quello che si potrebbe definire una tipa esplosiva ed è per questo che l’abbiamo scelta per introdurci ad approfondire il discorso: “diritto al gioco”.
Dopo aver conosciuto Guagliò le insegnanti presentano ai bambini un altro componente della famiglia di Foody Chicca, la melagrana. Chicca è divertente, ironica, atletica e sempre pronta al divertimento: quello che si potrebbe definire una tipa esplosiva. Dura scorza fuori, dolce e succosa dentro. I bambini colorano l’immagine di Chicca attaccando del riso bianco sul suo volto, il quale è stato poi dipinto con la tempera rossa.
Attraverso il personaggio di Chicca le insegnanti introducono ai bambini l’articolo 15 della “Convenzione dei diritti dell’infanzia”: ogni bambino ha diritto a stare insieme agli altri e a fare gruppo. Da qui nasce l’idea di realizzare un bellissimo cartellone dal titolo “Il girotondo dell’amicizia”. Ogni bambino ha rappresentato se stesso, incollando l’immagine sul cartellone, formando un girotondo. Al centro del cartellone le insegnanti hanno incollato il testo di una filastrocca da imparare dal titolo “Avere un amico”.
Con l’ausilio dell’articolo 15 della Convenzione dei diritti dell’infanzia, le insegnanti ragionano insieme ai bambini sull’importanza di fare gruppo e di non stare da soli. A tal proposito i bambini disegnano su un foglio, in un primo riquadro un singolo bambino. In un secondo riquadro tanti bambini. Le insegnanti rivolgono loro le seguenti domande:
I bambini hanno risposto che da soli si possono fare poche cose e non è bello. Se si è in compagnia si può giocare insieme ed è più divertente.
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