Dopo la visita di rana Silvana, propongo ai bambini di ascoltare insieme una storia: “rana Silvana e i suoi amici” (disponibile in allegato), che ci offre l’occasione di riflettere sul senso dell’amicizia, inteso come sentimento profondo che riempie tutti i momenti della vita scolastica. Un valore inteso non solo come star bene insieme, ma anche come aiuto verso gli altri nei vari momenti di difficoltà.
Dopo aver letto la storia di “Rana Silvana e i suoi amici”, i bambini hanno provato a drammatizzarla, guidandoli nell’ individuare le scene che potevano essere emotivamente più significative. In un angolo della classe è già pronto un lenzuolo azzurro: è lo stagno dove rana Silvana gioca con le altre rane a fare salti sempre più alti. Un pomeriggio fa un balzo tanto grande da arrivare su una nuvola.
Dopo che i bambini hanno rielaborato graficamente la storia ascoltata e dopo averla drammatizzata, abbiamo soffermato l’attenzione sui personaggi che si sono prestati ad aiutare la rana, guidandoli a individuare, spiegare e comprendere le diverse forme di aiuto: il consiglio del gufo, l’iniziativa e la disponibilità del cervo…
La nostra amica Ombretta non poteva certo lasciarsi sfuggire l’occasione delle recenti nevicate su Lainate per mandarci un’altra delle sue simpatiche e divertenti storie. Questa ci parla di un omino di neve un po’ particolare, anzi, per essere sinceri, davvero un po’ antipatico! (vedi allegato). Dopo avere ascoltato la storia, i bambini come sempre ne hanno discusso insieme chiedendomi chiarimenti sul significato della parola superbia. Hanno ascoltato con attenzione la mia spiegazione ed hanno concluso che quell’omino di neve che si era dato “un sacco di arie” credendosi il più bello ed il più importante di tutti aveva proprio meritato di sciogliersi. Anche questa volta la Civetta Ombretta ci ha mandato un importante messaggio su cui riflettere: la superbia non aiuta a farsi degli amici e sicuramente nessuno avrà sentito la mancanza di quell’omino di neve così altezzoso! Insieme alla storia Ombretta ci ha fatto trovare anche dei mandala da colorare, questi raffiguravano però un omino di neve simpatico, i bambini lo hanno capito subito osservandone il sorriso. Subito si sono messi al lavoro ripassando i contorni del pupazzo con i pennarelli e colorando con le matite colorate gli spazi intorno a lui.
Dopo avere ascoltato la bellissima storia di Solo-Solo, i bambini hanno realizzato dei simpatici pinguini per rappresentare tutti i suoi nuovi amici con i quali poteva finalmente giocare. Hanno ritagliato con attenzione da dei cartoncini colorati il corpo, la pancia, gli occhi ed il becco dei pinguini.
La nostra ormai carissima amica Ombretta la Civetta, ci ha mandato un’altra bellissima storia, quella del pinguino Solo-Solo. (vedi allegato). I bambini la hanno ascoltata con molta partecipazione e alla fine del racconto ne hanno discusso per cercare di capire cosa significava essere soli, proprio come per il pinguino prima di trovare degli amici. Dalla nostra discussione abbiamo capito che essere soli non ci fa paura, ma ci annoia. Preferiamo avere qualcuno accanto a noi, bambino o adulto, con cui parlare, giocare, che possiamo ascoltare e che ci ascolti. Ma abbiamo anche capito, che insieme è bello decidere le cose da fare, rinunciando a fare solo quello che vogliamo noi. Abbiamo rielaborato graficamente la storia e realizzato dei disegni molto belli.
Gennaio è il mese della festa della famiglia. Abbiamo riflettuto tanto sull’importanza della famiglia per la nostra vita, attraverso canti e storie, una fra tante è quella del ranocchio e la rosa. I bambini hanno ascoltato con interesse la breve storia e poi ne hanno tratto un amorale: “Bisogna sempre tenersi vicino le persone che ci vogliono bene, genitori e amici, perché ci proteggono e ci fanno crescere bene”.
Maestra Giusy
Gesù cresceva a Betlemme con Maria e Giuseppe, i quali erano sempre vicini a Gesù e lo aiutavano a crescere. Nel rispetto della pratica religiosa del tempo, quaranta giorni dopo la nascita, Maria e il suo sposo Giuseppe portarono Gesù nel tempio del Signore, a Gerusalemme. Entrarono passando attraverso la porta dei neonati e nel tempio incontrarono un uomo, di nome Simeone. Era un uomo buono, che in tutta la sua vita aveva sempre cercato di comportarsi come piace al Signore. Simeone ricordava le parole dei profeti e aspettava con ansia il giorno in cui il Signore avrebbe mandato il Messia. E il Signore gli aveva promesso che prima di morire egli avrebbe avuto la gioia di vedere il Messia tanto atteso.
In occasione della festa di Natale abbiamo realizzato con i bambini piccoli un grazioso albero dipinto con le tempere, la palline colorate sono state fatte con le tempere a dita e infine sulla punta c’è una stella sulla quale sono stati applicati tanti brillantini d’oro. Gli alberelli sono stati usati per addobbare la classe.
Abbiamo realizzato lo stemma del gruppo dei pesciolini che è rappresentato da una boccia contenente quattro pesciolini rossi. E’ importante realizzare il simbolo perché aiuta i bambini a sentirsi parte di un gruppo nel quale si riconoscono. Per realizzarlo abbiamo utilizzato un grosso piatto di cartone che, colorato con le tempere di colore azzurro si è trasformato in una bella boccia all’interno della quale abbiamo incollato i quattro pesciolini fatti dai piccoli con la pasta di sale e successivamente dipinti con le tempere di colore rosso.
Il 2 dicembre è arrivata un’altra lettera del signor Vittore:
Ciao bambini, tutto bene? Vi state preparando al Natale? Io sì, in questi giorni non vado in giro in bicicletta, sto in casa a preparare gli addobbi: il presepe, l’albero e… tanti angioletti. Dovete sapere che a me piacciono molto gli angeli, ne ho una collezione, di vetro, di ceramica, di stoffa, di carta… Perché non provate anche voi a realizzarne uno? E allora buon lavoro e buon Natale a tutti!
Il signor Vittore
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