I bambini devono essere educati fin dall'infanzia a “vivere” l'anziano, in tutti i suoi aspetti. Il contributo di esperienza che gli anziani possono apportare al processo di crescita ed umanizzazione della nostra società e della nostra cultura è fondamentale per i giovani, che viceversa sono uno stimolo continuo e insostituibile alla vitalità dell'anziano. Alla base del nostro progetto intergenerazionale vi è l'idea che gli anziani e i bambini stanno bene insieme e sono ricchezza gli uni per gli altri. I bambini sono stati protagonisti di un'esperienza unica. Sono andati a trovare gli anziani che risiedono alla casa di riposo Rsa di Lainate.
I bambini hanno iniziato un nuovo percorso con Suor Tiziana. La loro amica Gocciolina ha trovato un vecchio forziere con all'interno tanti oggetti strani...tra questi due in particolare hanno attirato il suo sguardo: una mappa e una lettera. Incuriosita ha aperto la mappa e letto la lettera e poi si è chiesta come avrebbe potuto risolvere quel mistero? Ha chiesto aiuto a un suo amico investigatore Sherlok Orms, che accompagnerà i bambini in questo meraviglioso viaggio... sulle orme di Gesù! Ma per partire i bambini hanno bisogno di : biglietto aereo, passaporto e alcuni oggetti che serviranno per camminare nella terra di Gesù e scoprire le orme da lui lasciate. Suor Tiziana, insieme ai bambini ha aperto la misteriosa scatola.
Il giocare “facendo finta” si sviluppa attraverso l’uso di simboli: è un punto critico per lo sviluppo cognitivo del bambino in quanto stimola e allena il pensieroso astratto. Nel gioco simbolico c’è la rappresentazione di situazioni non reali; i bambini cominciano a produrre le prime sequenze linguistiche quando cominciano ad usare simboli non verbali anche nel gioco.
“Conservare lo spirito dell'infanzia dentro di sé per tutta la vita vuol dire conservare la curiosità di conoscere il piacere di capire, la voglia di comunicare.” (B.Munari)
Affondare le mani in diversi materiali è uno stimolo sensoriale per il bambino ed un' occasione unica per conoscere stupendosi.
La carta è uno strumento essenziale della nostra civiltà: per trasmettere notizie, per diffondere idee, oppure da adoperare quotidianamente per infiniti usi. Inoltre offre all’immaginazione un mondo inesauribile di possibilità creative: si arrotola, si arriccia, si modella, si taglia, si incolla, si piega. Si possono ricoprire superfici, ritagliare forme e figure, creare oggetti, collages, composizioni, mosaici.
Educare significa formare un individuo capace di interagire con gli altri e con il mondo in modo sereno.
Perché ciò avvenga è necessario che siano stabilite delle regole che non limitano la libertà dell'individuo ma danno sostegno alla società, regole condivise che orientano il comportamento di tutti. La vita nella scuola è una grande palestra educativa dal punto di vista etico e sociale: lo spazio, i giochi, i materiali, i tempi, le insegnanti ... sono e devono essere condivisi da tutti con pari opportunità.
Saranno quattro personaggi a guidare le attività del nostro progetto pomeridiano di quest’anno, con l’obiettivo di aiutare i bambini ad acquisire scioltezza, fiducia e sicurezza nelle proprie potenzialità, a percepire le proprie capacità creative, a sviluppare inventiva e creatività attraverso esperienze di manipolazione, assemblaggio e costruzione.
Le emozioni stanno assumendo un ruolo sempre più significativo, lo sviluppo delle emozioni positive migliora l’apprendimento, il clima della classe, i rapporti con gli insegnanti e tra i bambini stessi e sostiene la loro crescita psicologica. L’emozione non solo è al centro dell’individuo ma è espressione stessa della vita; pertanto si può dire che sapere riconoscere, ascoltare e rispettare le emozioni altrui, significhi ascoltare e rispettare le persone nella loro globalità.
“Il più piccolo segno, libero, casuale, illeggibile rappresenta un piccolo momento dell’invenzione. Questo piccolo segno ha un rapporto profondo con il corpo, con il gesto, con la mano.” (R. Pittarello)
Le routine costituiscono una serie di momenti che si ripresentano nell'arco della giornata in maniera costante e ricorrente, caratterizzati da cura, benessere, intimità, relazione affettiva. Soddisfano bisogni fondamentali dei bambini (usare il bagno, essere puliti, apparecchiare, mangiare, dormire …) ma possiedono una valenza importante di orientamento rispetto ai tempi e al succedersi delle diverse situazioni nella giornata a scuola.
Gocciolina, la nostra amica goccia di cui abbiamo fatto la conoscenza lo scorso anno scolastico, ci ha dato lo spunto, in questo periodo di inserimento, per imparare a scoprire e conoscere il nome degli spazi scolastici e degli adulti presenti a scuola. In ogni classe e spazio scolastico ha lasciato un pacco con una lettera. In ogni regalo c’è un gioco da fare con tutti i compagni e ogni gioco ha un tema comune: l’acqua.
A metà settembre 2017 è iniziato il pre e dopo scuola per i bambini mezzani e grandi, i piccoli invece, hanno cominciato il primo di ottobre.
Prima del loro arrivo, i mezzani e i grandi hanno preparato un cartellone di benvenuto dipingendolo con l'impronta della loro manina. Per abbellire l'aula hanno, invece, preparato dei fiorellini colorati, con i pennarelli, ed assemblati con fogli e cannucce.
La classe si configura come un fondamentale spazio di crescita in cui i bambini sperimentano le proprie competenze e sviluppano la propria identità, nel quale i processi emotivi e relazionali assumono un ruolo centrale. Sulla base di questa premessa aiutiamo i bambini a identificarsi all’interno del gruppo classe di appartenenza e a instaurare legami di amicizia con i compagni nuovi e potenziare i legami già esistenti con il gruppo dei mezzani e dei grandi.
La scuola è ricominciata e, come ogni anno, i primi giorni sono carichi di emozioni e di attese: la gioia di ritrovarsi da parte di chi è già inserito si mescola al timore dell’inizio per chi varca la soglia per la prima volta, l’ostentata sicurezza di chi si sente già grande s’intreccia con lo spaesamento dei più piccoli.
I primi giorni di scuola sono tappe indimenticabili per tutti i bambini e sono al centro dei sogni, dei racconti, dei ricordi belli e brutti. Tappe importanti che inaugurano sempre un pezzo di cammino nuovo e inedito. Tappe che chiedono di essere celebrate e ritualizzate con attenzione e con cura perché, ogni viaggio comincia sempre da un primo passo e il primo passo spesso dà il senso al percorso, costituisce una sorta di imprinting importante e definisce il colore e la qualità del tempo che verrà dopo.
Il periodo dell’accoglienza e dell’inserimento è per noi un periodo di fondamentale importanza, anche se a volte ritenuto lungo: è volto a rispettare i ritmi ed i tempi dei bambini e creare/rinsaldare un legame di fiducia reciproco tra insegnanti, bambini e le rispettive famiglie.
Per conoscersi il gioco è elemento di estrema importanza attraverso il quale il bambino facilita non solo la conoscenza ma anche la relazione tra pari e adulti: giocando i bambini hanno imparato le prime norme del vivere bene insieme ed il rispetto degli altri facendo nascere così le prime amicizie.
I bambini hanno imparato e drammatizzato una bellissima filastrocca sull'amicizia.
Io do la mano a te, tu dai la mano a me.
La giornata a scuola è scandita da alcuni rituali, che danno al bambino la sicurezza del “sapere che cosa succede dopo”. La scansione temporale delle routine permette al bambino di farsi un suo “concetto del tempo” che è sì diverso dal nostro, ma che gli dà comunque la possibilità di capire in che momento della giornata si trova.
Un’attenzione particolare è stata riservata ai momenti del bagno e del pranzo: questi sono due appuntamenti quotidiani vissuti da tutti i bambini e per i quali è stato allestito un angolo fotografico specifico.
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